ISLANDA – Trekking Fimmvðuhàls dalle Skogafoss a Þórsmörk
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ISLANDA – Trekking Fimmvðuhàls dalle Skogafoss a Þórsmörk

Data escursione: 14 Agosto 2018

Punto di partenza : Skogafoss  39m
Punto di arrivo : Þórsmörk  260m
Altitudine massima (m.): 1.072m
Durata : 10 h
Difficoltà: EE
Lunghezza: 25 Km
Partecipanti: Io e Silvia & Andrea e Silvia

Questo è il primo articolo della sezione TRAVEL. Per intenderci qui non troverete la descrizione di un intero viaggio tra quelli che ho compiuto. Qui troverete "stralci" di viaggio sempre con il filo conduttore di Trekking e Montagna

 

“Nel viaggio c’è un certo sapore di libertà, di semplicità… un certo fascino dell’ orizzonte senza limiti, del percorso senza ritorno, della notte senza tetto, della vita senza superfluo”  Théodore Monod

Non c'è frase migliore che possa descrivere il nostro viaggio in Islanda. Ma sopratutto non c'è frase migliore che possa descrivere il trekking che abbiamo percorso.

Questo viaggio attraverso tutta l'Islanda è stato anche il primo viaggio con Andrea e Silvia. Amici da tempo con Andrea: loro alle prime esperienze di montagna. E' stata per me una scelta difficile rinunciare a  percorrere completamente il Trekking Laugavegurinn ( di 5 giorni)  ma sono almeno riuscito  a coinvolgerli nella tappa finale di questo bellissimo trek.

Questo trekking di circa 23 Km non è altro che l'ultimo tratto del famoso Trekking Laugavegurinn che parte dalla regione del Landmannalaugar e in 5 giorni arriva a Skogar. Noi ripercorriamo a ritroso questa tappa partendo dal mare di Skogar risalendo le innumerevoli cascate, per poi arrivare ai ghiacciai, destinazione finale Þórsmörk .

Attraverseremo quindi 3 regioni abbastanza distinte. Skogafoss con le meravigliose cascate di Skogar, poi il posacenere incastrato tra due ghiacciai e infine l'arrivo a Þórsmörk immersa nel verde.

 

Le premesse alla partenza non danno nulla di buono. Ha piovuto tutta la notte ed anche questa mattina il cielo sopra Skogar è plumbeo con alcuni sprazzi di pioggia.

Ma siamo viaggiatori o turisti? Non ci spaventerà di certo la pioggia. Siamo attrezzati ed equipaggiati oltre che carichi ed entusiasti.

Non ci serve altro. Zaini in spalla, guscio con cappuccio calato e si parte. Il Fimmvörðuháls ci aspetta.

Dopo le foto di rito alla partenza con alle spalle la famosa cascata di Skogafoss, iniziamo a risalire il risalto della prima cascata con la ripida scalinata a dx di essa. La pioggia è leggera ma continua ma il sentiero è molto piacevole e percorre tutto il lato destro del fiume con brevi salite alternate a tratti pianeggianti. Man mano che saliamo incontriamo sempre meno persone  sul sentiero e questo ci permette di godere al meglio delle innumerevoli cascate. Ne troveremo 22 ognuna con un proprio nome e diversa dall'altra.

Proseguiamo poi su terreno molto roccioso fino ad arrivare in vista di un ponte di legno. Questo è l’unico punto di guado proprio nel bel mezzo del Posacenere. Praticamente un' enorme conca nera vulcanica racchiusa tra due enormi ghiacciai.

Qui troviamo anche un pannello informativo con la cartina della zona.

Da qui il paesaggio cambia completamente. Niente più verde erba ma solo nera roccia vulcanica. Il paesaggio lunare, la salita che si fa sentire e la pioggia più battente cominciano a scoraggiare i miei amici che diventano sempre più silenziosi.

Nonostante le mie rassicurazioni che di lì a poco avremmo raggiunto il rifugio di metà percorso, la situazione non cambia. Ma silenziosi, affaticati ed ormai fradici continuiamo imperterriti il cammino. Ed ecco scorgere tra la nebbia , come in un miraggio, il profilo del rifugio.

Ci fiondiamo dentro ad asciugarci un pò e riscaldarci. All'interno il rifugio è pieno di trekker che si riparano dalla pioggia. I miei amici non si sono ancora ripresi. Li invito a spogliarsi per far asciugare i vestiti e cambiarci con vestiti asciutti. Nel mentre compro dal rifugista (il rifugio non è gestito...c'è solo un ragazzotto che vende ogni genere di bevanda gassata e snack) l'utilizzo dell'acqua e 4 porzioni di ravioli alla bolognese disidratati. Mentre loro cominciano a riprendere il dono della parola ...ahahah...io scaldo l'acqua sui fornelli del rifugio e versata nei 4 contenitori ci gustiamo i migliori ravioli del mondo....ahahah. Eh si perchè quando sei stanco, infreddolito e bagnato come un pulcino qualsiasi cosa calda e con un minimo di sapore ti si presenta come un piatto da chef stellato. Provare per credere.

Una mezz'ora di riposo è bastata per rifocillarci, asciugarci e ricaricare il morale dei miei compagni di viaggio e quindi ci rimettiamo in cammino nonostante fuori non abbia smesso di piovere...è solo diminuito ma non smesso...purtroppo.

Appena fuori dal rifugio riprendiamo la traccia in salita verso il passo tra i due ghiacciai Mýrdalsjökull e Eyjafjallajökull. Qui le nuvole si diradano un pò e ci permettono di godere di questo magnifico paesaggio. Ghiaccio bianco su roccia vulcanica nera. Da qui proseguiamo su traccia di neve e ci aiutiamo con le paline segna percorso e soprattutto con la traccia GPS che nei tratti di scarsa visibilità ci è stata molto utile. Dopo poco doppiamo le montagne più giovani del pianeta ovvero Magni e Moði generate da un'eruzione vulcanica di cui attraversiamo una stupenda colata lavica.

Da qui iniziamo una discesa e come d'incanto il cielo si apre, spunta il sole e ci si presenta davanti uno spettacolo incredibile. Un infinito altopiano con sullo sfondo montagne, roccia, ghiaccio, torrenti, colate laviche in un insieme di colori indescrivibile.

Camminando sul lungo altopiano abbiamo tutto il tempo di ammirare e meravigliarci di questo incredibile paesaggio. L'altopiano finisce con un ripido ed esposto sentiero che scende nella valle sottostante. Procediamo quindi fino ad  intravedere quello che è il meraviglioso Goðaland (ovvero Terra degli Dei). Il paesaggio è stupendo, via via che scendiamo, i prati puntellati da fiori artici lasciano il passo a bassi arbusti che insieme alle particolari formazioni rocciose rendono davvero questo paesaggio un posto fiabesco.

Siamo finalmente arrivati a Þórsmörk dove ci aspetta un accogliente bungalow, un'ottima cena forse la migliore di 20 gg in Islanda...(sarà sempre la fame che fa questo effetto) e dulcis in fundo una immancabile sauna con tanto di pozza di reazione fredda all'aperto. Il toccasana ideale per riprendersi dalla fatica e prepararsi ad una buona dormita.

L'indomani sveglia presto per far colazione e prendere il primo pullman che ci riporterà a Skogar dove abbiamo lasciato l'auto. I mezzi pubblici qui sono molto efficienti anche se devono essere prenotati per tempo, soprattutto i mezzi che percorrono strade sterrate e con attraversamenti di fiumi. Questo il "pullman/camion" che percorre la tratta che porta a Þórsmörk

 

 

Buone Montagne a tutti!

Luca Abbondi, Cai Almese
Pagina facebook Trekking Montagna

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